La principessa delle anime di Alexandra Christo
Cari Books Lovers,
oggi arriva una recensione molto attesa, quella de La principessa delle anime di Alexandra Christo, libro che non ho letto io, bensì la mia collaboratrice Aurora, quindi tutte le parole che leggerete saranno le sue. Ringrazio Fanucci per la possibilità e per aver tradotto questo titolo.
Attratta dall’idea di un retelling di Raperonzolo, ero tanto curiosa di leggerlo! Ho trovato però qualcosa di completamente diverso, c’è un’ispirazione alla fiaba e per tutto il resto è un fantasy romance scorrevole e davvero molto piacevole da leggere! (credo che recupererò anche “La regina delle Sirene”, l’altro libro di Alexandra Christo)
Lo stile di scrittura è semplice, più vicino al genere del romance che a quello di un fantasy e questo è dovuto al fatto che la parte romantica è piuttosto predominante. La storia d’amore si presenta come un enemies to lovers eppure il cambiamento è avvenuto abbastanza velocemente, non ci sono motivi per cui i due protagonisti debbano odiarsi, anzi i loro desideri di libertà e vendetta trovano subito un punto d’incontro.
Ma di cosa parla “La principessa delle anime”?
Ebbene il libro si articola in due punti di vista: quello di Selestra e quello di Nox.
Selestra è figlia di una strega al servizio del re Seryth, come sua madre lei può predire la morte e rubare anime per accrescere il potere del re. Entrambe sono succubi di Seryth e molto presto Selestra prenderà il posto della madre. Ma se da un canto lei ha sempre sperato di conquistare la sua libertà attraverso il ruolo che le spetta, dall’altro vuole cambiare la sua vita e fuggire dalle mura della sua torre sulla Montagna Fluttuante. E questa opportunità le si presenta quando Nox compare a palazzo…
Nox è un soldato che aspira a vendicare l’assassinio del padre, avvenuto per mano di re Seryth. Tuttavia le cose prendono una piega diversa quando Selestra legge la sua morte e inizia a interferire con i suoi piani. Perché? Cosa ha visto? È un pensiero costante che lei non gli toglierà facilmente. Perché pare che la morte di Nox sia legata a quella di Selestra, e che ogni tentativo fatto per cambiare questo futuro porti solo a un diverso tipo di morte, per entrambi.
Ma questa non è l’unica cosa che li lega… E devo dire che ho apprezzato molto di più il secondo legame: più sincero e veritiero, per il quale credo ci sia molta più componente emotiva, anche se decisamente secondario… (lascio a voi il compito di scoprirlo)
Ho apprezzato anche l’evolversi del loro legame, soprattutto da parte di Nox che si lascia alle spalle i pregiudizi nutriti verso Selestra, verso il suo essere strega.
Nonostante gli avvenimenti scorrano velocemente, a ritmi incalzanti e accattivanti, i due si conoscono con i giusti tempi. Per il World building invece avrei preferito qualche approfondimento, ma nel complesso la storia sta benissimo in piedi così.
In conclusione: amanti o meno del genere, non potete perdervi questo libro se siete in cerca di una lettura leggera, con cliché che non stancano mai e che vi tenga ancorati alle pagine.
“Mi sono lasciata plasmare fino a essere la persona che volevano, a tal punto che non so chi sono al di fuori delle pareti della mia torre.”
Spero questo vi abbia convinto alla lettura, io intanto ritorno alle mie di letture 🙂
