Review Party – Il Regno di Cenere di Sarah J. Maas
Ciao Books Lovers,
eccoci già alla recensione numero 2 di questa settimana. Parlare di questo libro sarà molto difficile per me essendo l’ultimo della sua saga, la mia seconda preferita dopo Shadowhunters, però devo farlo. Ho voluto rimandare questa lettura il più possibile. Possiedo i libri precedenti in inglese e non ho mai voluto comprare di proposito il finale, avevo troppo paura di soffrire, ho aspettato un paio di anni che venisse tradotto, più che altro procrastinando fino ad oggi. Il Regno di Cenere, Kingdom of Ash, di Sarah J. Maas, potete già trovarlo in tutte le librerie e store online italiani, edito Oscar Mondadori.
E’ il settimo libro della saga de Il trono di ghiaccio, ed è anche una saga che mi sta molto a cuore perché il primo libro che io abbia mai letto in inglese è stato proprio Il trono di ghiaccio. Non dimenticherò mai quel natale in cui ho ricevuto i primi due volumi. Ed ora eccoci qui, molte sofferenze dopo, a parlare dell’ultimo, epico volume di questa serie epica.
La saga era iniziata come uno young adult, e con il tempo i personaggi sono cresciuti, nel giro di un anno narrativo, hanno scoperto molte cose e la storia è arrivata pian piano a diventare un new adult. Il mio libro preferito rimarrà sempre il terzo della saga, Heir of Fire, ma sono tutti spettacolari, incluso Il regno di Cenere.
La bellezza dei libri della Maas, secondo me, è che, a parte essere in grado di rendere libri immensi molto scorrevoli, introduce nuovi personaggi nei momenti giusti. Ci sono libri che ne introducono 10 nelle prime pagine, e questo secondo me è un grande svantaggio per la storia, la Maas invece sa perfettamente dove vuole andare con la storia e li introduce gradualmente, ci sono stati libri in cui ne ha introdotto uno, due, libri in cui ne ha introdotti qualcuno in più, ma sempre tutti a debita distanza così da non causare confusioni al lettore, anche visto il fatto che alcuni nome sono abbastanza simili (Esempio: Aelin, Elide Locan, Lorcan: tre personaggi totalmente differenti.
Detto ciò, siamo arrivati al settimo volume in cui ognuno conosce il suo ruolo nella storia. E nonostante ciò, ci sono ancora molte cose da fare, tra cui salvare Aelin dalle grinfie di Maeve e Cairn, risanare vecchi rancori, incontrare familiari persi nel tempo, rincontrare vecchi amici, parlo di Chaol ovviamente, che arriverà nel continente insieme ad Yrene e i Ruk – con Nesryn e Sartaq. Ma cosa più importante dovranno salvare il mondo da Erawan, il principe Vald, minaccia tanto imponente quando lo è Maeve.
Questo libro conta, in italiano ben 1000 pagine, ma vi svelo un segreto notato dopo la lettura. Nella storia ci sono molte, ma molte ripetizioni, ad esempio in una scena Aelin sta piangendo, e dopo qualche rigo ripete si sentire le lacrime, di star piangendo. E questa cosa, il chiarire una situazione per poi ripeterla poco dopo si presenta in molte altre parti del libro. Questo spiega come si siano arrivate le 1000 pagine, se la Maas avrebbe smaltito un po’ queste ripetizioni il libro avrebbe avuto la stessa storia ma più breve, ma va bene così perché noi lettori se amiamo la storia amiamo anche i libri lungo, soprattutto se sono degli assoluti finali, dico bene?
Questa è la cosa che mi rattristisce di più. Alla fine di ACOWAR pensavamo sarebbe stato l’ultimo e invece ecco che esce fuori che l’autrice scriverà altri libri in quella saga, invece Il Regno di Cenere è assolutamente l’ultimo libro in cui vedremo Aelin, Rowan, Dorian, Chaol, Manon, Lysandra, Aedion, Yrene, Elide, e tutti gli altri personaggi che nel tempo hanno fatto breccia nel nostro cuore. E’ sbagliato voler rileggere tutta la serie dal primo libro?
Una cosa da notare è che ogni libri della Maas sta diventando sempre più grande. Crescent City 1 era enorme, non oso immaginare quanto sarà il suo sequel. Eppure in Il regno di cenere, le scene tra Maeve, Cairn e Aelin, quelle in cui lei veniva torturata, quelle mi hanno tenuta incollata alle pagine, sono state alquanto brevi in confronto a tutte le altre. Dorian e Manon hanno avuto capitoli interi, così come Aedion. Invece quelli più interessanti, in cui vediamo la nostra protagonista resistere, combattere, sempre una bad-ass lei, finivano in un battir baleno.
Poi vogliamo parlare dei battiti che il mio cuore ha saltato ogni volta che veniva detta una cosa che non era vera? Perché come sapete anche dai libri precedenti, ogni scena, ogni personaggio, ha il suo spazio nella trama, e se sono lontani gli uno dagli altri non sanno cosa stanno facendo i loro compagni, e allora ogni volta che Aelin pensava quella cosa là, quando lui invece non ha fatto altro per tutto il tempo, il mio cuore si spezzava ripetutamente.
Proprio per questo ho avuto paura a leggere questo libro fino ad oggi, perché negli anni mi sono affezionata troppo ai personaggi, il mio cuore è con loro, e se soffrono loro soffro anche io.
Oh mamma, questa recensione sembra non finire mai, di solito non scrivo così tanto per non annoiarvi e non fare spoiler, e invece oggi ho scritto 900 parole, senza nemmeno uno spoiler, sono orgogliosa di me. Direi di iniziare a tirare le somme però. Il Regno di Cenere, come vi ho già detto prima è un finale epico. Un agglomerato di azione e suspense, dalla prima all’ultima pagina. Le pagine sono tante, ma scorreranno in fretta perché non riuscirete a staccarvi senza prima sapere cosa succederà dopo, e neanche tempo di girare pagina che già ci sarà un altra scena che vi lascerà col fiato sospeso. Le battaglie da vincere sono tante, non sarà facile. Le nuove alleanze saranno molte, ma i nemici saranno altrettanto. Una perfetta conclusione per chi ha seguito la saga dai suoi inizi. E come se 1000 parole, in tema con le 1000 pagine del libro, di recensione non fossero abbastanza, vi lascio anche la trama ufficiale. Buona lettura!
Aelin ha rischiato tutto per salvare il suo popolo, ma ha pagato un prezzo altissimo: è stata rinchiusa in una bara di ferro dalla regina Maeve, costretta a sopportare mesi di torture se non vuole condannare coloro che ama. Ma anche la sua forza e la sua determinazione iniziano a incrinarsi. Non è l’unica a dover combattere per assicurarsi un futuro, mentre i fili del destino dei vari personaggi si intrecciano inesorabilmente.
