Review Party – La custode di parole di Alric e Jennifer Twice
Ciao Books Lovers,
come state? Anche da voi in questi giorni è tornato il freddo? Fino ad una settimana fa io avevo tirato fuori tutte le magliette a maniche corte, avevo lavato il giubbotto per posarlo via fino al prossimo autunno, avevo tolto le coperte pesanti e invece adesso eccomi di nuovo abbracciata al termosifone, con una felpa addosso e tanto freddo la notte. Quanto è pazzo questo tempo, di solito era marzo quello pazzerello non aprile.
Ma veniamo a noi perché sono certa non siete qui per sapere quanto fa freddo o no, per quello basta andare a vedere le previsioni metereologiche. Oggi vi parlerò del La custode di parole scritto da Alric e Jennifer Twice, due autori francesi che sono stati portati in italia con questo primo titolo di una trilogia grazie a Mondadori.
Purtroppo non ho tante cose belle da dire su questo libro. Le mie aspettative a inizio lettura erano così alte ed è tutto presto andato in fumo pagina dopo pagina. Sulla trama di per sé non ho niente di male da dire anzi, il concetto mi è piaciuto molto perché alla fine La custode di parole non è altro che un libro che parla di libri e del loro potere, un concetto davvero interessante ed originale.
Ciò che non mi è piaciuta è stata la scrittura, lo stile dei due autori. Ho fatto davvero tanta fatica per finire questo libro e non è stato facile perché il mio pensiero è stato più di una volta quello di abbandonarlo e passare ad altro, ma alla fine ho dovuto stringere i denti e tra lettura veloce e sudore sono arrivata alla fine ma il mio pensiero non è cambiato.
Non posso dire sia stata una lettura bellissima, un libro che non dimenticherò mai e cose del genere perché starei solo mentendo. Ci sono state delle scene molto carine ma il non carino è stato più presente ed è finito ad oscurare tutto il resto. Però spendiamo qualche parola per le copertine, quanto sono belle. Questo come dicevo è il primo di una trilogia e le tre copertine sono davvero carine.
Per quanto riguarda la valutazione, ho deciso di dargli 3 stelle anche se non è la mia vera valutazione di questo libro, ma voglio essere generosa per il fatto che comunque il concept della storia è davvero bello. Il problema è lo stile prolisso degli autori francesi che, confrontandomi con altri lettori, ho sentito essere un problema comune quindi la colpa non è da dare a questo libro o ai suoi autori ma proprio all’ambiente da cui provengono.
Detto ciò, vi lascio la trama ufficiale così che possiate farvi un idea più preciso su cosa raccontano le pagine di questo libro.
Arya Rosenwald è una delle tante giovani donne che popolano il regno di Hélios. Ha una passione, però, che la distingue e la divora, tenendola sveglia la notte: le parole. Perdersi tra le pagine consumate dei volumi che affastella nella sua stanza le permette di viaggiare con la fantasia e immaginare di essere una delle protagoniste dei romanzi che tanto ama.
Di assaporare emozioni ed esperienze che difficilmente potrebbe sperimentare nella vita di tutti i giorni, legata com’è al suo piccolo mondo rassicurante fatto di lezioni col precettore, l’aiuto alla madre pasticcera, i giochi con i fratelli, gli sguardi bonari del padre, gli incontri segreti con il principe Aïdan, suo grande amico. Quando però una minaccia invisibile, subdola e spaventosa si allunga sul regno di Hélios mettendo in pericolo quanto ha di più caro al mondo, qualcosa in lei cambia. Arya scopre che un grande destino la attende. Un destino che, ancora una volta, ha a che fare con le Parole, e con la magia racchiusa in esse. Parole che aspettano di essere chiamate dalla persona giusta per poter dare una nuova speranza al mondo intero.
