Review party – Il cielo è tutto nostro di Luke Allnutt
Ciao Books Lovers,
spero abbiate seguito le tappe del Blogtour de “Il cielo è tutto nostro” di Luke Allnutt, edito da Longanesi, perché adesso è arrivato il momento del Review Party su tutti i blog che hanno tenuto una tappa del BT.
Come sempre sarò sincera nella recensione, quindi non tralascerò niente, bello o brutto che sia.
Iniziamo a parlare della trama (la parte buona). Luke Allnutt ha voluto provare a trasmettere i suoi sentimenti riguardanti un tema molto delicato. A Jack, il figlio dei protagonisti, viene diagnosticato a tenera età un cancro, che apparentemente può essere curato con facilità, ma è proprio dopo questo primo intervento che le cose si complicano, portando la storia ad una tragica e toccante fine.
Dal punto di vista della storia questo libro è fenomenale, toccante, ed è veramente una storia da non perdere, perché fa riflettere un sacco, anche per quanto riguarda i temi trattati dalle tappe del Blogtour.
Però una pecca questo libro ce l’ha. Nonostante i personaggi ben scritti, la storia ben delineata, la scrittura di Luke Allnutt è lenta, a volte oserei dire pesante, e ciò rende più difficile la lettura di questo libro che già richiede tempo di per sé per capire veramente a fondo il senso della storia. Per me alcuni elementi nella narrazione potevano essere tolti per rendere il tutto più scorrevole. Io stessa ci ho messo un po’ di tempo a leggerlo, e sinceramente non me l’ero aspettato così, quindi un po’ il mio giudizio finale si è abbassato, però dopo averlo letto posso dire che nonostante la narrazione lenta e il tempo che ho impiegato per finirlo, ne è valsa la pena per arrivare alla fine e vedere come finisce la storia.
Vi lascio anche la trama così potete dare un occhiata nello specifico di cosa parla il libro.
Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura.
Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite.
Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all’interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.
Passate anche dagli altri blog se non lo avete ancora fatto:
La mia valutazione sarebbe di tre stelline e mezzo, tutto per via della narrazione, perché altrimenti la storia in sé ne meriterebbe cinque e non tre.