Review Party – Il bambino di polvere di Patrick K. Dewdney
Ciao Books Lovers,
due settimane fa è uscito per Oscar Mondadori Il bambino di polvere, un nuovo High fantasy scritto da Patrick K. Dewdney e finalmente è arrivato il mio turno di parlarvene. E vi consiglio anche di passare dagli altri blog che partecipano al Review Party così da vedere anche cosa ne hanno pensato loro di questa lettura.
Ciò che mi aveva fatto innamorare di questo libro era stata proprio la sua trama, più della copertina stessa, cosa alquanto strana per me. Però la prima volta che ho letto la trama ho pensato: dovrò leggere questo libro. La trama era così interessante che appena ne ho avuto l’occasione mi sono immersa nella lettura, e la storia di per sè non è stata deludente affatto, anzi segue molto le linee interessanti della trama.
Durante la lettura però ci sono stati molti momenti che non mi hanno fatto amare questo libro come avrei voluto. Tra me e Il bambino di polvere c’è un rapporto amore-odio, proprio come c’era stato con Dormire in un mare di stelle, forse anche per gli stessi motivi. Nonostante la storia sia bella è tutto il resto che non la fa scorrere come dovrebbe. Troppi dettagli a volte rovinano tutti, questo è il caso, i capitoli sono così pieni, coprono ogni singolo momento della giornata dei personaggi che li fa diventare pesanti durante la lettura.
Con alcune modifiche sarebbe potuto essere un libro spettacolare, ciò che manca è effettivamente la scorrevolezza. Uno dei problemi con troppi dettagli è che invece di chiarire la situazione a volte si crea più confusione perché è difficile seguire tutto nella pesantezza finendo per non recepire bene la storia, e questo mi dispiace, però in fondo non tutti i libri possono essere perfetti e non tutte le storie possono piacere.
A me la storia è piaciuta, e forse leggerò anche il seguito, però se dovessi valutare la prosa non spenderei buone parole per quella. Spendo invece buone parole per la storia originale e piena di potenziale creata da Dewdney. Se fosse stato scritto in modo diverso forse lo avrei anche riletto in francese, ma pazienza…
Vi lascio la trama perché a riassumere il libro io forse confonderei qualche dettaglio importante.
Syffo, Merlo, Cardù E Brindilla, quattro piccoli orfani, crescono nel podere della vedova Tarron, lungo le rive del Brune. Il loro mondo è “un’entità caotica da domare giorno per giorno”, l’unica cosa su cui possono contare è una ciotola di minestra di rape la sera. Monelli selvaggi, costretti a lottare e a ingegnarsi in mille modi per sopravvivere, a modo loro sono felici. Fino a un soleggiato giorno d’estate dell’anno 621, quando a Corna-Brune giunge la notizia della morte del re Bai Solistero, primo e ultimo sovrano del Regno-Unificato. Ai quattro ragazzini sembra un evento lontano, che non potrà influire sulle loro vite. Ma anche loro si rendono presto conto che l’atmosfera in città si è fatta più cupa e violenta. È in questo clima che Syffo, sorpreso a rubare una frittella, per salvarsi si trova costretto a lavorare per il temutissimo Hesse, prima-lama dell’Alto-Brune. Sarà di volta in volta servitore, spia, apprendista chirurgo, conoscerà il carcere, la fuga, il tradimento. Accusato ingiustamente di stregoneria e di omicidio, non avrà che una scelta: abbracciare la dura vita del guerriero.