L’eco del tempo futuro di James Islington
Ciao Books Lovers,
come potete vedere dal titolo dell’articolo, ho finalmente letto anche il secondo volume della Licanius trilogy di James Islington che sin dalla sua prima uscita in lingua inglese non ha fatto altro che creare scalpore, e lo stesso è stato anche qui in Italia dopo la sua uscita per Fanucci. E dopo qualche mese dalla sua pubblicazione eccomi qui pronta anche a parlare de L’eco del tempo futuro. Come sempre ringrazio Fanucci per la copia. Detto ciò buttiamoci nella recensione. Vi dico solo di stare attenti nella lettura se non volete incontrare qualche spoiler, per la maggior parte sul primo volume. Anche se presumo lo abbiate già letto vi avverto lo stesso, non si sa mai. Su questo volume non ci saranno spoiler, ma per collegare bene le recensioni devo accennare a qualcosa del primo volume che per alcuni di voi potrebbe essere troppo.
Inizio col dirvi che per qualche strano motivo questo secondo volume mi è piaciuto ancora più del primo. Poi con questo ho consultato la mappa molto di più, non saprei dirvi se i viaggi sono stati di più, però mi sono ritrovata spesso incuriosita di sapere dove ci trovassimo con precisione in determinati punti della narrazione, cosa che con L’ombra del tempo passato non ho fatto. Come ogni libro high fantasy di questa mole la narrazione a volte può sembrare un po’ più pesantuccia, mi capita spesso come sapete di trovare molte scene che mi annoiano, eppure posso dire con gioia che qui, anche se ho trovato qualche scena magari più pesante le ho superate alquanto facilmente e ho finito questo libro più velocemente di quanto mi fossi aspettata.
Come ci ricordiamo i nostri protagonisti, a causa di un imbroglio che Davian non era riuscito a prevedere, erano stati separati. Su strade diverse Davian e Wirr non sapevano cosa fosse successo ad Asha e viceversa. E poi si era aggregato alla compagnia anche un nuovo personaggio Caeden. Il libro si era concluso in un momento delicato, dopo un assalto a Ilin Illan e in questo secondo volume le vicende riprendono più o meno un mese dopo.
Molte cose erano successe nel primo volume che avevano un po’ cambiato la sorte e stabilito il destino dei nostri personaggi. Ora ognuno di loro ha un obbiettivo diverso, ma allo stesso tempo tutti e 4 mirano alla stessa cosa, impedire un imminente invasione.
Caeden era uno dei personaggi più misteriosi, trovato da Davian e Wirr durante la loro finta missione, senza nessun ricordo. Proprio adesso sta ricominciando, molto lentamente, a ricordare qualcosa. Ed è proprio lui il mio personaggio preferito, insieme a Wirr, probabilmente è proprio per il suo mistero che Caeden mi attira così tanto, e anche perché si prospetta essere lui il più potente di tutti anche se a causa della sua memoria non è nemmeno lui conscio delle sue complete capacità.
Un piccolo punto negativo di questo libro è forse l’introduzione di troppi personaggi secondari, alcuni che compaiono anche solo per una pagina, ma sono tanti, e se magari qualcuno si re incontra a pagine di distanza è difficile ricordarsi che fosse perché già ne sono stati introdotti altri che si sovrappongono tra loro, per il resto credo di aver espresso abbastanza bene cosa penso di questa storia. Essere già arrivata al terzo libro mi fa essere un po’ triste perché sono ormai anche alla conclusione di questa avventura. C’è stato un cambio pazzesco tra i personaggi che abbiamo incontrato all’inizio del primo libro a questo ed è stato un viaggio bellissimo che vorrei non finisse mai. Eppure allo stesso tempo non vedo l’ora di iniziare il terzo e ultimo volume della trilogia. James tu si che sai come trattare i tuoi lettori.
