La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne
Buongiorno Books Lovers,
ogni tanto mi butto anche io nella lettura di qualche classico. Ho avuto occasione di leggere La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne grazie a Sperling & Kupfer che ha rilanciato, in versioni pickwick stupende, alcuni dei classici più amati tra cui Jane Eyre, Cime Tempestose, Madame Bovary e molti altri che vi consiglio di recuperare, sia per lettura che per collezione, in mano sono stupendi.
Leggere La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne è stato interessante. Interessante per vari motivi. Per la storia, che poco alla volta andando avanti nella lettura prendeva sempre più senso e completezza, per la scrittura scorrevole, e anche per l’originalità, non tanto in termini di storia di per sè, ma per come è scritta. Di per sè è anche un libro molto breve, non ci ho messo molto a leggerlo, a volte ho usato la lettura della lettera scarlatta per alternare e staccarmi da altre letture.
Ve lo consiglio? Si, ma solo se vi piacciono i romanzi contemporanei, prima di tutto, poi ve lo consiglio anche se vi piacciono quelle letture dove appunto la storia si scopre poco alla volta. Ad ogni capitolo viene svelato un pezzo nuovo da aggiungere alla trama. La storia di questo libro è ampia, ma si può dire che quasi tutto gira intorno a questa lettera scarlatta, una lettera A cucita su un vestito. Non do’ altri dettagli perchè sono spoiler.
Ma ad ogni capitolo si scopre qualcosa del significato di questa lettera che viene vista come un segno del male per il suo significato, indossata da una donna che sta in carcere perché incriminata di adulterio. Uomini e donne hanno puntato il dito contro di lei e il vero mistero è scoprire chi è il vero padre della sua bambina appena nata.
Ritornando invece a parlare dell’edizione, conosciamo tutti i pickwick, sono piccoli e pratici, quindi perfetti anche per viaggiare. Perché si, per come ho affrontato io questa lettura, non è tanto una storia da leggere di per sè, ma da leggere nei momenti io cui si deve occupare un po’ di spazio tra una cosa e l’altra.
Diciamo che la trama è nel complesso quella che vi ho detto io, ma vi lascio anche quella ufficiale 🙂
«L’amore, sia quando nasce, sia quando risorge da un letargo che era sembrato mortale, sprigiona tanta luce che tutto il mondo d’intorno se ne accende.» 1642. Hester Prynne, messa alla gogna come adultera, costretta a portare sul petto una lettera scarlatta, la A di adultera, si rifiuta di rivelare la paternità della neonata che ha appena messo al mondo e che non può essere figlia di suo marito, da lungo tempo in viaggio e ormai dato per morto. In realtà l’uomo, un dottore, è appena arrivato in città, dopo essere stato a lungo prigioniero dei nativi americani, e cerca, sotto il falso nome di Roger Chillingworth, di scoprire chi ha sedotto sua moglie, per vendicarsene. Il seduttore – nessuno lo potrebbe immaginare – è il reverendo Dimmesdale, un colto teologo, considerato un uomo dalla moralità ineccepibile. Hester tace, per amore, e cerca una propria via di redenzione, finché il marito non scopre l’identità del suo amante, e la situazione precipita.