Intervista Ska W. Barnes

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Chasm    Seven    Duologia completa

Ciao Books Lovers,

oggi vi porto un altra intervista. Sono felicissima di questa perché secondo me si sa davvero poco di Ska, pseudonimo di Alessia Casali, una delle graphic designer più amate in italia. Io personalmente la conosco da poco e con questa piccola intervista ho potuto finalmente capire anche di più del suo lato scrittrice.

Se non la conoscete, vi lascio i link ai suo due libri, e al volume della duologia completa. Chasm e Seven meritano di essere letti e amati!

Q: Quando è nata l’idea di scrivere Chasm?

A: Le mie idee nascono sempre in modo molto bizzarro, prendo pezzi che non c’entrano l’uno con l’altro, in particolare Chasm è nato credo dopo un tatuaggio, che è quello che ora è il marchio, un segno nero intorno al polso. Avevo sempre voluto scrivere un paranormal a modo mio, un po’ distopico e diciamo che ho unito queste due cose e poi tutto il resto è venuto fuori da se. Non c’è mai stata un idea di base, sono pezzi di cose che si sono messi anche bene alla fine.

Q: A me la trama di Chasm ha dato molte vibe da Supernatural, la serie TV, e da Man in Black, hai mai visto qualche film o serie tv che ha fatto scattare questa scintilla?

A: Diciamo, probabilmente è una cosa che passa un po’ sottotono, però nel momento in cui lo dico e magari se hai letto il libro o le leggerai mi dirai, ah si hai ragione. La mia ispirazione, più come mood, più di man in black o supernatural è la Marvel. E’ una cosa che mi piace molto e c’è questo mood di supereroi anche se poi non sono supereroi, nel periodo in cui l’ho scritto ero molto fissata con la Marvel.

Q: Al momento Chasm e Seven sono due libri della duologia dell’abisso. Hai intenzione di scrivere altro ambientato in questo mondo?

A: Ho delle piccole idee. Una mia lettrice mi ha proposto di scrivere una parodia, perché lei tirava fuori dei nomignoli per tutti i personaggi, ma non me la cavo a scrivere umoristico. Ho delle piccole scenette in mente ma non so se uscirà mai una raccolta. Però sono molto contenta di quello che è venuto fuori, anche e mi mancano molto i personaggi quando sfoglio il libro. Ho delle cosine in mente ma non so se è abbastanza per tirare fuori qualcosa di sostanzioso. Al massimo una raccolta non di più.

Q: C’è qualche personaggio, tra quelli che hai creato, che preferisci più degli altri?

A: Questa è una domanda un po’ crudele, però anche se li amo tutti tantissimo, sul podio ne ho due. A parte October che è fuori di testa, ti tira su di morale, c’è Sasha che è un personaggio molto particolare, però scrivendo il secondo libro mi sono legata tantissimo a Sette, l’ho sentito molto vicino mentre parlavo e scrivevo di lui, e anche mi ci rivedo. E’ un personaggio fuori quindi dire che mi ci rivedo è un po’ strano, però ci sono dei comportamenti e dei modi in cui si interfaccia con la gente o affronta delle cose che sono un po’ mie. Ha degli estremi un po’ preoccupanti, ma c’è un pochino di me.

Q: Secondo me questa prossima domanda è molto utile per gli autori. Perché hai scelto il Self, è un percorso facile, difficile, come lo gestisci?

A: Perché ho scelto il self? Diciamo che non ho mai considerato la scrittura come un lavoro, per me. So che può essere un po’ brutto però non voglio che sia un obbligo per me, il mio lavoro sono le copertine e la grafica e quelle cose lì, quindi scrivere è una cosa molto mia e mi piace avere totale controllo, decidere io ed essere più libera. Però non è per niente facile. Mi sono interfacciata di recente anche con autrici che hanno lavorato con case editrici e non c’è tutta la ricerca dell’editor. Io per i miei libri ho fatto tutta sola, a parte ovviamente le correzioni. C’è anche la parte di marketing che è uno sbattimento allucinante, però può dare tante soddisfazioni. E’ un lavorone.

Q: Collegando a questo, quando è nata la passione della scrittura?

Q: Ho una scena chiarissima nella mia mente di me alle medie che scrivevo su un foglio a quadretti una storia che era praticamente un mezzo plagio di Licia Troisi perché avevo appena iniziato a leggere fantasy e per me il fantasy era quello e non esisteva altro. Quindi ho questa scena di me che scrivo su questo foglietto e i miei compagni: scrivi la tesina? E io: sisi, scrivo la tesina. Quella storia non è andata da nessuna parte, però è sempre qualcosa che mi è rimasto, scribacchiava qua e la e Chasm è stata la rampa che mi ha spinto a scrivere e non smettere più.

Q: Parlando appunto di Chasm, raccontaci un po’ di più sulla storia del libro.

A: Allora, praticamente è la storia di questa ragazza di 26 anni che esce da una relazione difficile, ha trovato un lavoro in cui si occupa di seguire persone che hanno dei traumi legati al lavoro, quindi consulente, e questo lavoro è sempre legato a questo aspetto paranormale, però succede che lei è particolarmente curiosa. Magari non si nota tanto, ma fa delle cose che se non fosse così curiosa avrebbe la vita più semplice. Lei legge per sbaglio perché il cliente se l’era dimenticati, dei file segreti, e quindi a causa di questo lei si ritrova a cambiare lavoro, a venire trasferita. La storia inizia qua e lei si ritrova alla torre con questo gruppo di operativi che sono sempre stati molto mal visti dall’aspetto del lavoro di lei. Però lei si ritrova in mezzo a questa strana famiglia e si rende conto che sono persone a tutto tondo e inizia a legarsi a ognuno di loro e la cosa importante della trama non è solo il fatto che questa società in cui lavora ha degli sporchi segreti che stanno venendo a galla ma anche che c’è qualcuno all’interno della torre che ha dei segreti un po problematici e questo diciamo l’aspetto mistery che porta avanti la trama. Ci sono dei misteri sia personali sia della società che stanno venendo a galla.

Q: Lo classificheresti come adult, new adult?

A: New Adult.

Q: Tu invece ti occupi di grafica, sei anche molto richiesta da autori ed editori. Questa passione c’è sempre stata?

A: Si, io ho sempre avuto un forte interesse per l’arte, ho fatto liceo artistico e accademia di belle arti proprio qui a Torino. Diciamo che l’interesse per le copertine ci ha messo un po’ ad arrivare, perché al liceo artistico sapevo che volevo fare arte, sapevo che volevo disegnare ma mi sono accorto che non era proprio la mia strada. C’è voluto un po’ ma alla fine, anche grazie a wattpad, dove pubblicavo le mie storie, mi sono detta faccio delle copertine e vedo se a qualcuno potesse interessare, da li sono partita con le copertine e sono arrivata ad ora.

Q: già le copertine sono stupende, magari col tempo diventano sempre più belle, tanto che nessuno ti potrà superare, con lista di attesa di minimo 5 anni. Parlando sempre di grafica, è nata come un hobby però adesso è un lavoro. La passione è rimasta sempre la stessa o nel tempo è scemata?

A: No, non è mai scemata. Il bello è perché mi vengono sempre proposte idee diverse, anche se c’è una sovrabbondanza di richieste di corone in copertina per il fantasy, ma a parte quello mi vengono sempre, è una cosa che uno non si aspetta, ma arrivano sempre idee nuove. C’è sempre qualcosa di nuovo da fare, anche con gli studi che sto facendo che uso nuovi programmi. Ora sto usando blender per fare oggetti in 3d e sto iniziando ad integrarlo nelle copertine. Tipo, voglio un pugnale in un certo modo e posso farlo.

Q: Che è meglio, perché nonostante è un lavoro, è anche passione e lo si può fare per tutta la vita senza stancarsi come quelli che fanno lavori forzati.

A: Ciò che mi pesa è passare giornate a rispondere alle email.

Q: Magari tra qualche anno avrai la tua assistente che risponde per te. Descrivi Chasm in 5 parole.

A: Famiglia, azione, dramma, emozione, colpi-di-scena.

Q: Riusciresti a collegare Chasm con due libri leggermente più conosciuti per fissare il target?

A: Libri e film. Uno è ovviamente il franchise Marvel, e Shadowhunters.

Q: C’è nient’altro che vorresti aggiungere per attirare potenziali lettori che non lo conoscono?

A: E’ stata un odissea di cinque anni, lo scritto, corretto, riscritto e ricorretto. L’ho fatto correggere dalla beta e l’ho ricorretto io. Sono arrivata ad un certo punto in cui volevo buttare il computer fuori dalla finestra e versarci sopra il caffé. Però adesso a sfogliarlo sono davvero contenta di come è venuto e non cambierei niente. Credo questo sia importante, il percorso e l’emozione che mi ha dato.

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Pubblicato da Me and Books

Mi chiamo Miriam e sono l'amministratore di Me and Books. Ho tante passioni, ma le più grandi sono la lettura e la scrittura, ed ho creato questo blog proprio per poter condividere le mie passioni. Penso che recensire un libro sia una cosa molto importante che richiede tempo e dedizione. A volte un lettore prima di scegliere un libro vuole sapere che quello che sta scegliendo è quello giusto, e le recensioni servono proprio per questo, per aiutare il lettore a scegliere. Ma questo è anche un modo per aiutare autore e case editrici a farsi conoscere. È anche per questo che pubblico gli articoli sia in italiano che in inglese, per non lasciare nessuno fuori. Vi chiedo di non esitare a pormi qualsiasi domanda sul mondo dell'editoria, spero solo di riuscire a fornire la risposta perfetta.