Intervista a Chiara Panzuti |SalTo19|
Buongiorno Book Lovers,
oggi vi porto un articolo che non ho mai fatto da quando ho aperto il blog, ovvero un intervista. Come avete potuto leggere nel titolo dell’articolo l’intervista l’ho fatta a Chiara Panzuti, autrice di Absence: il gioco dei quattro, l’altro volto del cielo e la memoria che resta, trilogia edita da Fazi editore, al Salone del libri di Torino.
1)Racconta come è stato tutto il percorso di pubblicazione di questa trilogia che ha riscontrato abbastanza successo in Italia.
Dal 2017 è uscito il primo volume di Absence ed è stata un’esperienza intensa e positiva. Sono contenta di essere riuscita a mantenere una continuità pubblicando un volume dopo l’altro. La mia paura era che si stoppasse, e questa era la cosa che mi spaventava di più. Dare una continuità è farse la cosa che mi ha reso più contenta in questo percorso. In definitiva è stato un percorso molto positivo con tutti, editing, casa editrice. Con la chiusura della trilogia ho tirato anche io un sospiro, è stato un passo molto importante.
2) Stai già lavorando a qualcos’altro o hai deciso di prenderti una pausa?
Sto già lavorando a qualcos’altro, un autoconclusivo per adulti. E’ un genere molto diverso però manterrà gli elementi del giallo. Mi sto concentrando su questo progetto diverso, è un esperimento.
3) Com’è stato lavorare con Fazi?
La mia esperienza, come detto prima, è stata molto positiva, sia per la correttezza loro che per la professionalità, perché sono sempre stati puntuali. Mi hanno seguita e rispettata contrattualmente parlando. Sono stati impeccabili in pubblicità, revisione e tutto.
4) Parlaci un po’ di questo terzo volume di Absence. Quali aggettivi useresti per descriverlo?
Il terzo volume è il più cupo, cambia il registro di scrittura, è quello meno scanzonato, con più intrighi. E’ quello a cui mi sono più legata, ma è anche stato il più complesso perché gli addii sono stati difficili. Ha un finale agrodolce, bisogna spezzare dei legami e arrivare alla fine, siamo più su come target. Gli aggettivi che scelgo per questo volume sono: Cupo, Di crescita e Riflessivo (più degli altri).
5) Come troveremo i nostri 4 protagonisti in questo volume finale? Qualcosa è cambiato dopo la fine di Absence 2?
Sicuramente sono più cresciuti, ma più diffidenti gli uni verso gli altri. C’è un distacco in confronto al legame che c’era prima. Ma è proprio grazie a questo distacco che ci sarà una grande crescita personale loro alla fine e questo contribuirà anche alla loro unione.
6) Qual’è il tuo personaggio preferito di tutta la trilogia?
Vado sul sicuro, Scott.
7) Probabilmente ti è già stata fatta questa domanda, ma cosa ti ha inspirato a scrivere un intera trilogia distopica?
Anzitutto, l’amore per il genere, perché sono cresciuta con storie di questo tipo. Per quanto riguarda la tematica è stata una necessità postuma alle mie esperienze scolastiche. Ad un certo punto ho iniziato a sentirmi invisibile ed ho dovuto scrivere qualcosa su questa tematica.
8) Quali sono i tuoi 5 libri, di qualsiasi genere, preferiti?
Kitchen di Banana Yoshimoto, Anna Karenina di Lev Tolstoj, Guerra e Pace di Lev Tolstoj, Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani e Il maestro e margherita di Michail Bulgakov.
9) Hai altri hobby a parte la scrittura?
La scrittura è il mio hobby ma non ho altri passatempi, è la mia valvola di sfogo.
In bacco al lupo per tutto Chiara!
Bella intervista