Il sognatore di Laini Taylor
Il sognatore di Laini Taylor in una frase: Una boccata d’aria fresca in questi giorni bollenti d’estate.
Una strabiliante world-builder, Laini ci fa sognare in modi mai esplorati prima d’ora. Ha un metodo di scrittura talmente trascinante che anche se il libro è grande, non ce ne accorgiamo finché non l’abbiamo divorato.
Devo ammetterlo, questo libro per me ha avuto degli alti e dei bassi, anche se quando leggevo mi dovevo staccare a forza dalle pagine perché avevo altri impegni. Ma alla fine è riuscito a lasciarmi stupita e farmi esclamare, a causa del finale travolgente: “Dove cavolo è il seguito?!”
The muse of nightmare, seguito de Il sognatore, non è ancora nemmeno uscito in lingua originale, quindi neppure volendo potrei leggerlo in inglese 🙁
Lazlo Strange è un sognatore, proprio come noi lettori, e in lui ci possiamo anche rivedere. Non so come ma la capacità di Laini di lasciare il lettore ad ogni capitolo senza dare indizi su cosa succederà dopo è strabiliante. Vi assicuro che non mi aspettavo minimamente un finale del genere, e se leggerete, o avete già letto il libro potete capire le emozioni che sto provando in questo momento.
La parte migliore della stesura del romanzo? I capitoli corti, i miei preferiti, che agevolano un sacco la lettura. E la terza persona ci aiuta a seguire le azione di tutti i personaggi senza confonderci.
Come in tutti i libri che si rispettino però c’è sempre quel personaggio antipatico che non sopportiamo. Nel mio caso il personaggio che mi è piaciuto di meno fino alla fine è Thyon Nero. Mamma mia, non lo sopporto. Il principino che si sente migliore di tutti! Nonostante tutto – è insopportabile – Lazlo lo aiuta più di una volta nelle sue scoperte, e lui assume sempre atteggiamenti scorretti nei confronti di Lazlo.
Lazlo Strange ha vissuto tutta la sua vita facendo ricerche sulla città dimenticata di Pianto. Pianto è sempre stata la sua ossessione. Quando Thyon gli prende i suoi libri, le sue ricerche, lui non riesce a capire il perché di quella cattiveria, ma quando i Tizerkane, i soldati di Pianto, arrivano a Zosma, nella sua biblioteca, tutto cambia.
Aveva creduto per anni che ormai non esistevano più, e invece eccoli lì davanti a lui, e grazie alle sue ricerche lui era l’unico a poter parlare la loro lingua. Raccogliendo tutto il suo coraggio chiede ad Eril-Fane se può andare con loro,l e intraprende così il viaggio che gli cambierà letteralmente la vita.
Pianto è sovrastata da un serafino di Mesarzio, un metallo che solo gli dei potevano controllare, è il compito di tutti coloro che Eril-Fane ha portato con sé è quello di spostarlo, per ritornare il cielo a Pianto, coperto dalle ali del serafino.
Tutti hanno un compito, ma sono molte le cose che Lazlo, i Tizerkane e tutti gli altri scopriranno che cambierà tutto.
Per capire veramente la storia però questo libro deve essere letto. Anche se a volte i capitoli, la storia, possono rivelarsi un po’ lenti nella narrazione, all’inizio o a metà libro, si deve arrivare fino alla fine per capire veramente la grandiosità di questa storia puramente fantasy. Alla fine ogni mistero verrà rivelato, e io non riesco proprio ad immaginare cosa l’autrice scriverà in Muse of nightmare. Sarà un libro tutto da scoprire.
A presto,