Blogtour – Agnes Grey di Anne Bronte – La realtà dell’800 per le donne
Buongiorno Books Lovers,
ieri vi ho portato nel mondo fantasy con la recensione de Il libro delle meraviglie di Lord Dunsany oggi invece, sempre con un draghi oscar mondadori che uscirà il 25 agosto, vi porto in un mondo differente, vi porto nella realtà che era l’800 per le donne.
Questa direi che è una tappa ben particolare. Oggi vediamo sempre in giro movimenti femministi per i diritti delle donne, per la parità di genere, ecc. E confrontando con l’800 c’è stato un enorme passo avanti anche se ancora nel ventunesimo secolo non si è raggiunta l’eguaglianza. Eppure nell’800 non c’erano movimenti, perché le donne stesse, avendo passato tutta la loro vita in modo limitato, avevano una concezione limitata delle loro potenzialità.
Già il fatto che le tre sorelle Bronte per poter pubblicare dei libri abbiano dovuto usare degli pseudonimi la dice lunga. A quei tempi potevano scrivere solo gli uomini, non era compito per le donne scrivere romanzi, e lo stesso valeva per la politica, per lo studio universitario, e per tutte le altre professioni che oggi invece non fanno distinzione. Nessuno si sarebbe mai immaginata a quei tempi un vigile del fuoco o un poliziotto donna, e nemmeno un avvocato o un ingegnere.
Le donne a casa potevano coltivare le loro passioni come leggere, dipingere, anche scrivere, ma senza sbocchi. Come è successo ad Agnes Grey un occupazione per guadagnare qualche soldo era quella dell’istitutrice, ma quale soddisfazione poteva dare il lavoro di babysitter, perché non era altro che quello, fare la babysitter 24 ore su 24, 365 giorni su 365, facendo da balia a dei ragazzi scalmanati e senza disciplina per cercare di insegnargli a leggere, scrivere, fare dei meri calcoli e magari imparare il latino. E per cosa, perché i loro genitori pensavano che era meglio istruirli a casa che mandarli a scuola.
Queste stesse situazioni le ritroviamo in molti altri libri non solo in questi delle sorelle Bronte, ma anche nei libri scritti da Jane Austen, e di molti altri autori contemporanei a questi. Anche se nei libri di Jane Austen spesso incontriamo protagoniste più tenaci e audaci che non si abbassano alle imposizioni della società.
Questa è una cosa che fa molto riflettere, perché anche se oggigiorno ci si lamenta di volere di più, si dovrebbe dare uno sguardo al passato e notare che in 200 anni abbiamo raggiunto molto, e probabilmente andando avanti così raggiugeremo altro, ma abbiamo fatto molti progressi. Prendiamo il suffragio universale, quello non è progresso? Le donne possono votare, possiamo finalmente anche noi esprimere le nostre opinioni. E possiamo fare politica (Angela Merkel), i giudici (Sandra Day O’Connor, Ruth Bader Ginsburg) e molto altro e questo significa progresso.
Vi aspetto il 4 per la recensione del libro, in più mi raccomando seguite il calendario del blogtour per alte appassionanti tappe di approfondimento.